Attacchi di panico / Conseguenze

La principale conseguenza degli attacchi di panico è la tendenza ad evitare tutte le situazioni o le persone ritenute pericolose.

Coloro che soffrono di attacchi di panico cercano di fuggire il prima possibile dalla situazione o dagli individui che provocano loro ansia o malessere, evitano situazioni simili nel futuro, mettono in atto meccanismi che li rassicurino (portano con sé medicinali, se temono un attacco di cuore possono rimanere immobili, se hanno paura di soffocare apriranno una finestra o berranno dell’acqua, ecc.). È evidente che queste modalità di comportamento saranno molto limitanti per la loro vita. Anche i rapporti interpersonali (familiari, di coppia, di amicizia, ecc.) avranno serie difficoltà; si tenderà, infatti, a evitare tutte quelle situazioni percepite come ansiogene (uscire per incontrare persone, prendere l’aereo, frequentare luoghi affollati, andare al ristorante, al cinema ecc.). In alcuni casi si potrà progressivamente arrivare a non uscire più di casa.

Dal momento che, nel caso del disturbo di panico, ciò che si teme di più sono le proprie sensazioni fisiche, si tenderà a evitare anche tutte quelle attività o sostanze che aumentano l’attivazione fisiologica dell’organismo. Non si berranno più caffè o bevande eccitanti, si eviterà l’attività fisica o sessuale, si prediligerà uno stile di vita riposante e all’insegna della prudenza.

La paura dell’imminenza di un nuovo attacco, inoltre, produce uno stato di tensione generale e di irritabilità diffusa. È stato anche stabilito che gli attacchi di panico sono correlati ad altri disturbi quali la depressione e l’agorafobia (paura di camminare per strada, degli spazi aperti come le autostrade…).

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