Trauma e Disturbo post-traumatico da stress/
Cause

Roussillon, nel caso di pazienti traumatizzati, parla di una “forclusione esistenziale”, un paradosso per cui il male diventa il loro bene, vi è un segreto godimento del negativo (Lacan).

C’è una coazione a ripetere il trauma dovuta al fatto che, siccome queste persone non conoscono il bene, vi è una continua ricerca del male, una continua ricerca di relazioni distruttive che si succedono l’una dopo l’altra e dalle quali la persona dipende. Vi è un’inversione per cui c’è un godimento verso il male e un rifiuto per il buoni.


Il paziente rimane fissato nell’odio, nell’onnipotenza distruttiva verso la realtà esterna e interna, covando fantasie onnipotenti e di risarcimento. E’ un concetto simile al narcisismo di morte di Green e alla pulsione di morte di Freud.
Lo ritroviamo anche nel Riccardo III di Shakespeare. In queste relazioni distruttive e sadomasochistiche, il masochista accetta una dimensione di sofferenza pur di tenersi legato all’oggetto, per cui il legame con l’oggetto è più importante della sua sofferenza. Il masochismo è quindi una difesa dalla separatezza da un oggetto che, seppur cattivo, però c’è; il masochista preferisce una presenza cattiva ad un’assenza. E’ in piena azione la pulsione di morte che attacca il desiderio perchè il desiderio separa.

Nel masochismo femminile vi è una svalutazione del femminile che viene attaccato perchè visto come passività e debolezza. Pertanto il legame masochistico con uomini violenti si può spiegare con un’identificazione con figure primarie che promuovono una svalutazione del femminile che viene continuamente attaccato dall’interno. Ad esempio vi sono donne che si innamorano solo di uomini sposati perchè pensano di non avere alcun diritto ad avere una persona tutta per loro. C’è da dire che, al di sotto di queste relazioni sadomasochistiche, vi è sempre una fantasia onnipotente per cui la vittima crede, col proprio amore, di guarire il sadico.

In psicoterapia però, con particolari tecniche e con un trattamento intensivo protratto nel tempo, è possibile ricostruire queste strutture mancanti aiutando il paziente a ritrovare la propria potenzialità creativa e realizzarla.

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